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 VISÀ-VISLETTURE DA ANTOLOGIA DI SPOON RIVERDI EDGAR LEE MASTERS

FRANCESCA DEL MORO, poetessa e traduttrice

ADRIANA MARIASOLDINI, scrittrice e narratrice d’artele opere di FEDERICA GONNELLIgli intermezzi musicali di

VALENTINO CAPPELLINIVIENNI,violinista e compositore

sabato 11novembre 2023ore 16.00

L’evento è realizzato all’ambito della mostraVIS-À-VIS IDENTITÀ E MUTAMENTI 

che presenta le opere diFederica Gonnelli | Sara Lovari | Elisa Zadi

a cura diLaura Monaldi

La mostra sarà visitabile fino al3 Gennaio 2024

ingresso libero durante gli eventi proposti o su appuntamento

Spazio Zero –arte contemporaneaVia Forra di Castelnuovo 30, Casalguidi (PT)Spazio Zero – arte contemporanea Via Forra di Castelnuovo, 30 Loc. Casalguidi I-51034 – Serravalle Pistoiese (PT) +39 339 659 5081 spaziozeroartecontemporanea@gmail.com spaziozeroart.wordpress.com Facebook: Spazio Zero – arte contemporanea Instagram: spaziozeroartecontemporanea 

VIS-À-VIS

LETTUREDAANTOLOGIADISPOONRIVERDIEDGARLEEMASTERSè un percorso che si snoda svelando i legami intrinseci e le assonanze più o meno celate tra alcune selezionate poesie dell’Antologia e le opere di Federica Gonnelli presenti in mostra. In particolare la videoinstallazione e l’installazione intitolate “Louise &Herbert”, le cui due omonime poesie tratte dall’Antologia sono matrice assoluta,unitamente al vissuto familiare dell’artista stessa.

Nelle opere di Federica, come nelle poesie di Masters, si susseguono volti, come specchi nei quali è impossibile non riconoscersi e immedesimarsi. Volti come epitaffi, leggere lapidi, sguardi congelati nel tempo che ci osservano e attraverso i loro occhi, guardandoci negli occhi, ci comunicano le loro verità.In un itinerario di “visita”nel senso più puro di recarsi in un luogo o in una località, in una città o in un edificio-in questo caso da Spazio Zero-di opera in opera, di simulacro in simulacro sacro, come atto di culto edi devozione, o a scopo di piacere e conoscenza. Un viaggio in cui si susseguono varie tappe, contraddistinte dall’avvicinamento materiale e concettuale alle opere dell’artista scandite da un suonobreve e intenso, dal suonoe dal sensoaffascinante delle parole poeticamente prima scritte e ora pronunciate in inglese e in italiano, e dai suonidall’estensione più acuta, soprana, del violino. A condurre e illuminare gli astanti in questo viaggio, alternando le letture nelle due lingue, saranno Francesca Del Moro e Adriana Maria Soldini, per mano a Federica cometrenovelle Parche, o Moire greche. Tredivinità determinatea presiedere il destino dell’uomo, narrato attraverso l’arte,dalla nascita alla morte, accompagnate dagli intermezzi musicali di ValentinoCappelliniVienni, violinista e compositore, liberamente ispirati all’universo sonoro proposto da Fabrizio De André nell’album “Non al denaro non all’amore né al cielo” del 1971. I testi delle letture sono tratti da Edgar Lee Masters, “Antologia di Spoon River”, a cura di Fernanda Pivano, con tre scritti di Cesare Pavese, testo inglese a fronte, Giulio Einaudi Editore, Einaudi Tascabili. Letteratura, Torino 1993.A 80 anni dalla traduzione di Fernanda Pivano del 1943, Francesca Del Moro propone una ineditatraduzione delle poesie scelte, intrisa dei suonie dei sensipiù contemporanei, che di diritto spettano all’opera.

Francesca Del Moro, poetessae traduttrice,Adriana Maria Soldini, scrittrice, narratrice d’arte e curatrice, con Federica Gonnelli, formanodal 2007il collettivo artistico “Arts Factory”. La videoinstallazione “Louise & Herbert” è stata realizzata per la collettiva, “Look at me!”, presso la Pinacoteca Comunale d’Arte Contemporanea diGaeta, nel 2013, a cura di Adriana MariaSoldini, un progetto espositivofortemente voluto da “Arts Factory”che aveva tra le fonti di ispirazione proprio l’Antologia.“Louise & Herbert” è un’installazione estremamente effimera e precaria come le vite deiprotagonistidell’Antologia, vite che Federica ha imparato a conoscere attraverso le canzoni dell’album di De André,prima ancora di imparare a leggere, prima ancora di poter apprezzare completamente l’Antologia. Come De Andrè, cheha tradotto nel suo linguaggio musicale l’Antologia, anche l’artista ha desiderato per molto tempo poterlo fare nel suo linguaggio visuale e infine questa possibilità è arrivata. Oggi a dieci anni di distanza dalla realizzazionedell’operail legame di dell’artistacon l’Antologia non si è esaurito, ma continua a svilupparsi e a crescere.Nell’Antologia, Masters ha fatto dell’ardore, di ciascunadelle centinaia di anime sepolte sulla collina, il suo ardore, parlandociattraverso la bocca di ognuna.Masters strappa a tutte le animeuna confessione, una risposta definitiva, non per ricavarne un documento scientifico o sociale, ma per sete di verità. Ciascun protagonista raccontaconsue parole:la sua situazione,i suoi ricordi, i suoi luoghi,tutto ciò che è suo.I protagonisti delle poesie appaiono così palpitanti, sinceri nelle loro confessioni, vivi per assurdo, nella loro diafana entità di trapassati, di pure parvenze, estremamente attuali,a più di un secolo di distanza dalla sua pubblicazione. Spazio Zero – arte contemporanea Via Forra di Castelnuovo, 30 Loc. Casalguidi I-51034 – Serravalle Pistoiese (PT) +39 339 659 5081 spaziozeroartecontemporanea@gmail.com spaziozeroart.wordpress.com Facebook: Spazio Zero – arte contemporanea Instagram: spaziozeroartecontemporanea 

Attingendo dal testo critico di Laura Monaldi: “L’identità come intreccio è alla base della poetica di Federica Gonnelli, in quanto concatenazione di valori, sogni e ideali che vestono l’Io, come l’organza veste la tela. “Louise &Herbert”, preso a prestito dall’ “Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters, racconta questo intreccio nell’immagine tridimensionale dell’alcova e nel sentimento nostalgico della memoria che materializza quel che resta. L’installazione rappresenta illuogo di incontro-confronto-scontro-riflesso d’identità e volti in un costante mutamento e in un’incessante sovrapposizione l’uno nell’altra e viceversa. Chiunque può essere Herbert; chiunque può essere Louise; chiunque può essere entrambi nella fluidità dello spazio sociale e della costruzione intima dell’identità. Nell’installazione chiunque può riflettersi o riflettere sul mutamento, cogliendone il frammento: la scheggia del caleidoscopio che illumina un istante e riporta la memoria al grado zero del tempo della coscienza per una nuova consapevolezza.”

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Francesca Del Moro è nata a Livorno nel 1971 e vive a Bologna. È laureata in lingue e dottore di ricerca in Scienza della traduzione. Ha pubblicato i libri di poesia Fuori tempo (Giraldi, 2005), Non a sua immagine (Giraldi, 2007), Quella che resta (Giraldi, 2008), Gabbiani ipotetici (Cicorivolta, 2013), Le conseguenze della musica (Cicorivolta, 2014), Gli obbedienti (Cicorivolta, 2016), Una piccolissima morte (edizionifolli, 2017, ripubblicato nel 2018 come ebook nella collana Versante Ripido / LaRecherche), La statura della palma. Canti di martiri antiche (Cofine, 2019), Ex madre (Arcipelago Itaca, 2022) e Questo posto buono (edizionifolli, 2023) e Sovraliminale (edizioni Progetto cultura, 2023). Ha curato e tradotto numerosi volumi di saggistica e narrativa e ha pubblicato una traduzione isometrica delle Fleurs du Mal di Charles Baudelaire (Le Cáriti, 2010) e la traduzione dei Derniers Vers di Jules Laforgue (Marco Saya, 2020). Fa parte del collettivo Arts Factory e del Club Pavese+Tenco insieme a Federica Gonnelli e alla fondatrice Adriana M. Soldini, con le quali ha contribuito come traduttrice e performer ai cataloghi, alle opere di videoarte e alle performance di presentazione delle mostre collettive di arte contemporanea Scorporo (2011), Into the Darkness (2012) e Look at Me! (2013), nonché allo spettacolo Rose gialle in una coppa nera dedicato a Cesare Pavese e Luigi Tenco (2018). Propone performance di musica e poesia insieme alle Memorie dal SottoSuono, con cui ha inciso due brani inclusi nelle compilation Leitmotiv 13 (2013) e Leitmotiv 14 (2014) prodotte da Fuzz Studio e ha partecipato alla realizzazione del primo album omonimo (2016). Nel 2013 ha pubblicato la biografia della rock band Placebo La rosa e la corda. Placebo 20 Years, edita da Sound and Vision. Dal 2007 organizza eventi in collaborazione con varie associazioni bolognesi e fa parte del comitato organizzativo del festival multidisciplinare Bologna in Lettere.

Federica Gonnelli(Firenze, 1981) frequenta il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Vive e lavora al confine tra Firenze e Prato, dove dal giugno 2011 apre “InCUBOAzione”. Confine che caratterizza il suo percorso materialmente e concettualmente, attuando una ricerca al limite tra le discipline delle arti visive. Ogni velo d’organza o fotografia a doppia esposizione sono determinanti elementi che concorrono nella significazione dell’opera, imponendo agli osservatori uno slancio per varcare a loro volta il confine. Dal 2001 espone in personali, collettive e concorsi. Nel 2006 consegue la laurea, con la tesi “L’Arte & L’Abito”. Dal 2007 fa parte del collettivo artistico “Arts Factory” per il quale, in qualità di artista si occupa della progettazione e realizzazione di video, installazioni e videoinstallazioni. Del collettivo fanno parte la fondatrice Adriana Maria Soldini, narratrice d’arte e curatrice e Francesca Del Moro, poetessa.Nel 2013 consegue la specializzazione in Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi, con la tesi “Videoinstallazioni tra Corpo-Spazio-Tempo”. Dal 2015 partecipa a varie residenze d’artista, pratica che acquista una particolare importanza per la sua ricerca. Dal 2023 è accademica d’onore dell’Accademia delle Arti del Disegno.Tra le ultime partecipazioni si segnalano nel 2023: “Lacura disé”, Sincresis, Empoli (FI),a cura di Alessandra Scappini, “Uguale Emmecidue–Contaminazione tra Arte e Luce”, Spazio Luce, Scandicci (FI), a cura di Rosanna Tempestini Frizzi,“Visà Vis”, Spazio Zero arte contemporanea, Casalguidi(PT), a cura di Laura Monaldi,“PremioCasciaro2022”,Palazzo Rizzelli, Ortelle (LE), “Cartografia sensibile”, CARS: Cusio Artist Residency Space, Omegna (VB), a cura di Lorenza Boisi e Andrea Ruschetti, “Essenziale”, Il Quartiere, Saluzzo (CU), a cura di Francesca Canfora, “Indeterminate States 05”, Galeria de artă Drossu, Iaș i (Romania), a cura di Andrei Alecsandru Pantea, “100X100 Piccolo Formato”, Sincresis, Empoli (FI), a cura di Alessandra Scappini e Spela Zidar, “Kaleidoskop”, Frauen Museum, Wiesbaden (Germania), a cura di Maria Elisa Quiaro; nel 2022: “Nelle Rapide”, Laboratorio 13 –Spazio d’Arte, Firenze, a cura di Rosanna Tempestini Frizzi, “L’orma che vedi è la mia”, Rosy Boa, Arezzo, a cura di Matilde Puleo, “What does indifference mean?”, Casa Natale di Antonio Gramsci, Ales (OR), a cura di Margaret Sgarra, “Mirrors”, Saletta Campolmi, Prato, a cura di Alberto Desirò, “La Carta Canta”, Museo di san Domenico, Prato, a cura di Archivio Carlo Palli.Spazio Zero – arte contemporanea Via Forra di Castelnuovo, 30 Loc. Casalguidi I-51034 – Serravalle Pistoiese (PT) +39 339 659 5081 spaziozeroartecontemporanea@gmail.com spaziozeroart.wordpress.com Facebook: Spazio Zero – arte contemporanea Instagram: spaziozeroartecontemporanea 

Adriana Maria Soldiniscrittrice, articolista, narratrice d’arte e curatrice. Nata in Piemonte sulle rive del Po vive in una terra di confine tra l’alessandrino e il pavese. Laureata con lode in Storia Orientale alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna si è occupata per anni di archeologia, in particolare di preistoria. Cura mostre e cataloghi d’arte in Italia e all’estero, ed è stata presidente e membro di giuria di premi letterari per ragazzi e d’Arte Contemporanea. Nel maggio 2007 ha fondato Arts Factory Collettivo Artistico e nel 2018 Club Pavese+Tenco. Svolge attività di formatrice e dal 2018 è docente all’Unitre di Acqui Terme. Dal 2018 è membro del Comitato Scientifico degli Stati Generali del Po. Dal 2020 fa parte del Forum del Turismo Sostenibile, di cui è membro del Comitato di redazione e cura la sezione L’Italiadei Borghi del sito web http://www.forumturismosostenibile.it; da febbraio 2021 interviene agli incontri del forum con lo spazio dal tema Viaggio nell’Italia dei borghi. A novembre 2021 ha fondato Camminid’Autrice (camminidautrice.wordpress.com). Ha collaborato con numerose testate, curato rubriche e videorubriche personali. Scrive per Oltre.Bimestrale di cultura, ambiente e turismo e per il Giornale di Voghera. Settimanale della città edell’Oltrepò, dove è titolare della rubrica Appunti di una lettrice cronica. Ha pubblicato il romanzo IP Incidente di Percorso (Giraldi Editore 2007), che ha ispirato la mostra collettiva VIRTU@LIS (Fortezza Vecchia, Livorno 2008; Pinacoteca Comunale “Giovanni da Gaeta”, Gaeta 2010), il mini book La stanza virtuale (ARPAnet 2009), il racconto L’attesa (in: “I racconti del Concorso 88.88 prima edizione”, a cura dell’Associazione YOWRAS, Puntoacapo Edizioni 2016), il romanzo per bambini Darky e il Bosco Proibito (Editrice Il Puntino 2021). Per le Edizioni del Capricorno ha scritto le guide 35 borghi imperdibili del Monferrato (2017), Borghi diLanghe, Roero e Monferrato (2019, coautrice con Stefano Camassi), Oltrepò Pavese (2022), uscite in libreria e con i quotidiani La Stampa, Il Giorno, Provincia Pavese e Gazzetta di Mantova. È tra gli autori di Ventuno borghi. Lo sviluppo sostenibile e le opportunità del PNRR (Porto Seguro 2022). Ha ricevuto il Premio Donne che ce l’hanno fatta 2021, promosso da Sportello Donna, Fondazione Gaia e Stati Generali delle Donne. È stata finalista al Premio Short Kipple 2021 con il racconto YUME e al Premio Letterario Internazionale Xenia Book Fair 2022 con contratto di pubblicazione per il romanzo Interni di confine (Leonida Edizioni 2023). Ha ottenuto il Diploma d’onore con menzione d’encomio per la sezione Libro di Narrativa edito al Premio Internazionale “Michelangelo Buonarroti” 2022 e il Diploma di Finalista con Segnalazione della Giuria (diploma personalizzato e trofeo) e il 6° posto per la sezione Kids al Premio Letterario per libri editi Winning Book 2023 per il romanzo Darky e il BoscoProibito.

Spazio Zero –arte contemporanea

Per volontà di Edi Pagliai e Luigi Petracchi nel settembre 2020 nasce un nuovo luogo espositivo dedicato alla promozione delle arti contemporanee e alla ricerca estetica. “Spazio Zero | arte contemporanea” vuole essere un punto di partenza per una revisione delle modalità di pensare e organizzare uno spazio culturale che sia aperto alle forme della cultura, ed alle infinite possibilitàdella multidisciplinarietà.

“Zero” come ripartenza ma anche come rinascita e riscoperta, nonché come esordio da un «grado zero» teso alla crescita e alla valorizzazione dell’attuale e del futuro patrimonio artistico-culturale.

“Zero” come puntofocale, «ground zero», dal quale produrre e generare idee.

“Zero” infine come valore aggiunto e da aggiungere di volta in volta al presente.

“Spazio Zero –arte contemporanea” partirà dal Conflitto per raggiungere l’Harmonia e incastonarsi nei territori di Serravalle Pistoiese (PT) come un luogo di slancio culturale e vitale, mantenendo attiva la collettività anche attraverso lo streaming degli eventi e la digitalizzazione dei contenuti. Un luogo fertile di sviluppo, di promozione e di valorizzazione; un luogo in cui convogliare il meglio del nostro presente.

Vis-à-Vis

Identità e Mutamenti

Federica Gonnelli | Sara Lovari | Elisa Zadi

a cura di Laura Monaldi

Spazio Zero – arte contemporanea

23 settembre 2023 – 6 gennaio 2024

Inaugurazione

sabato 23 settembre 2023

ore 17.00

Ingresso libero

***

Identità perdute e ritrovate.

Identità nascoste e svelate.

Verità celate nelle maschere del contemporaneo.

Armonie perse nell’oblio, nel vortice del mutamento e nella fluidità della società odierna.

La mostra è un invito a mettersi in gioco, a riscoprirsi e a rigenerarsi, ma anche ad analizzare il tema dell’identità, fra apparenza e sostanza, nella mutevolezza del tempo e nella dinamica delle vicissitudini del mondo. L’organza di Federica Gonnelli, le installazioni di Sara Lovari e la pittura di Elisa Zadi si confrontano all’unisono fra autoritratti, frammenti, carte che raccontano, istantanee di vita vissuta, scatti che lasciano il segno nel profondo. Le opere in esposizione rappresentano un dialogo fra le artiste, una conversazione che ha i tratti di un riflesso allo specchio, di una condivisione d’intenti, con uno sguardo critico sul presente ma rivolto al futuro. Il titolo della mostra, non a caso, rimanda a una precisa presa di coscienza: è l’invito rivolto allo spettatore a vestire i panni, a confrontarsi con il reale e il futuro che attende.

Guardami,

Leggimi

faccia a faccia

Cercati

Un sollecito a confrontarsi, a riflettersi nel profondo, a mettersi a tu per tu, a conoscere e ri-conoscere l’identità e il mutamento del sé e dell’altro. Uno stimolo a percorrere il confine dell’appartenenza e a connettersi al di fuori del proprio Io, cercando il varco che allea l’esistente all’esistenza: carpire l’etica della relianza ed essere resilienti oltre i vortici confusi dell’attualità.

L’identità è una dimensione sfuggente, dinamica nel suo evolversi e nel suo adattarsi alle declinazioni della realtà, come una seconda pelle. Spesso inafferrabile e velata dalle infinite maschere del mondo, capace di perdersi inspiegabilmente e dimenticare le armonie di un tempo.

Vis-à-Vis

è l’invito delle artiste a condividere frammenti di sè,

a trovare connessioni, a leggersi dentro e rigenerarsi; a indagare l’identità, propria e altrui; a viaggiare nel tempo perduto e nei mondi possibili che l’uomo può creare dentro e fuori di sè.

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Federica Gonnelli (Firenze, 1981) frequenta il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Vive e lavora al confine tra Firenze e Prato, dove dal giugno 2011 apre “InCUBOAzione”. Confine che caratterizza il suo percorso materialmente e concettualmente, attuando una ricerca al limite tra le discipline delle arti visive. Ogni velo d’organza o fotografia a doppia esposizione sono determinanti elementi che concorrono nella significazione dell’opera, imponendo agli osservatori uno slancio per varcare a loro volta il confine. Dal 2001 espone in personali, collettive e concorsi. Nel 2006 consegue la laurea, con la tesi “L’Arte & L’Abito”. Nel 2013 consegue la specializzazione in Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi, con la tesi “Videoinstallazioni tra Corpo-Spazio-Tempo”. Dal 2015 partecipa a varie residenze d’artista, pratica che acquista una particolare importanza per la sua ricerca. Tra le ultime partecipazioni si segnalano nel 2023: “Cartografia sensibile”, CARS: Cusio Artist Residency Space, Omegna (VB), a cura di Lorenza Boisi e Andrea Ruschetti, “Essenziale”, Il Quartiere, Saluzzo (CU), a cura di Francesca Canfora, “Indeterminate States 05”, Galeria de artă Drossu, Iași (Romania), a cura di Andrei Alecsandru Pantea, “100X100 Piccolo Formato”, Sincresis, Empoli (FI), a cura di Alessandra Scappini e Spela Zidar, “Kaleidoskop”, Frauen Museum, Wiesbaden (Germania), a cura di Maria Elisa Quiaro; nel 2022: “Nelle Rapide”, Laboratorio 13 – Spazio d’Arte, Firenze, a cura di Rosanna Tempestini Frizzi, “L’orma che vedi è la mia”, Rosy Boa, Arezzo, a cura di Matilde Puleo, “What does indifference mean?”, Casa Natale di Antonio Gramsci, Ales (OR), a cura di Margaret Sgarra, “Mirrors”, Saletta Campolmi, Prato, a cura di Alberto Desirò, “La Carta Canta”, Museo di San Domenico, Prato, a cura di Archivio Carlo Palli; nel 2021: “Ai Margini. Letture Della Natura Come Gesto Radicale”, Fornace Pasquinucci, Capraia Fiorentina (FI), a cura di Francesca Pepi, “Dialoghi – Ŏpĕra 01 meets Atelier Alifuoco”, Atelier Alifuoco, Napoli, a cura di Martina Campese e Raffaella Ferraro, “40 Days – Artisti in Quarentena”, Quasi Quadro, Torino, a cura di Mattia Lapperier, “Progetto Riva”, MAD – Murate Art District, Firenze, a cura di Valentina Gensini; nel 2020: “Per quanto tempo è per sempre”, Celle Frigorifero – Officina Giovani, Prato, a cura di Spela Zidar e Leonardo Moretti, “Come isolate nubi”, Studio 38 Contemporary Art Gallery, Pistoia, a cura di Giulia Ponziani.

Sara Lovari è nata nel 1979 ad Avena di Poppi (AR), dopo una laurea in economia si trasferisce in Inghilterra ed esordisce come artista nel 2007, da lì susseguono una serie di mostre collettive e personali, italiane ed estere, risulta infatti finalista al prestigioso premio Arte Mondadori nel 2014 e vincitrice nuove proposte al premio Adrenalina di Roma sempre nel 2014, mentre è finalista al Premio Catel nel 2015 Museo Scuderie Aldobrandini di Frascati. Sempre nel 2015 ha una personale presso il Museo dell’ Accademia Etrusca di Cortona dal titolo “Les objects”; nell’ ottobre dello stesso anno è vincitrice di borsa di studio presso l’Universita dell’ Oklaoma (Usa) con ArtResidence Norman USA dove esegue un ciclo di opere “in site” sul tema del viaggio. Nel 2016 è vincitrice del premio Gold Adrenalina-Roma. Nel 2017 è presente alla Biennale dell’Uragano presso National Weather Center ad Oklahoma City (Usa). Le sue opere si distinguono per colori caldi ispirati alla terra e alla natura, per le applicazioni polimateriche che dialogano su supporti antichi e preziosi come libri ottocenteschi e cartine geografiche dando vita ad una pittoscultura e assemblage molto apprezzata da critica, pubblico e collezionisti di tutto il mondo. Vive e lavora nella provincia di Arezzo fra istallazioni, arte e scenografie per il cinema. Tra le esposizioni più importanti si ricordano: nel 2018 “La ricerca del Desiderio” presso il Castello di Poppi seguita poi da Barbara Paci Gallery, Pietrasanta (LU); nel 2019 “A Pesca di Vita” al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e “Donne di Carta” al Museo Fraternita dei Laici di Arezzo; nel 2021 “Gladiatori di Carta” presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli; nel 2021 “Scriptae”, a cura di Laura Monaldi, presso il Museo delle Biccherne dell’Archivio di Stato di Siena e “Born in Italy” a Noto, Firenze e Todi; nel 2022 opere in mostra permanente al Museum Of Living History di Mumbai (India) e la Biennale della Carta a Lucca. Tra i progetti più rinomati collabora attivamente con varie aziende per la realizzazione di design personalizzati e per prodotti Limited Edition tra cui Caffè Morandini, Kartos Carte Pregiate, Leuta wine e Da.Ma cycling. Collabora con Enti del territorio per la riqualificazione e riutilizzo di spazi comuni e con gli istituti scolastici per progetti artistici incentrati soprattutto sul tema del riciclo, riutilizzo e risorse del territorio.

Elisa Zadi (Arezzo, 1979)esplora le questioni della femminilità, dell’identità e dell’appartenenza attraverso l’autoritratto. Il suo percorso si sviluppa indagando la connessione fra uomo e natura sia in senso introspettivo che antropologico e simbolico. Artista poliedrica si occupa di pittura, installazione, performance e poesia. Elisa Zadi esordisce nel 2005 con una serie di autoritratti che si riveleranno indagine introspettiva a lei necessaria e che permarrà come uno dei temi centrali della sua ricerca. Dal 2008 il suo interesse si concentra sulla figura umana, soprattutto femminile, indagata con una cruda e introspettiva frontalità: questo origina dei lavori pittorici che si esprimono in polittici; i soggetti si compongono in una narrazione ritmata e concettuale, che si intensifica nel 2013/14 con delle serie pittorico-installative di grande formato, che ricostruiscono attraverso la frammentarietà della tela uno spaccato di esistenzialità quotidiana. Dal 2015 la figura umana diventa simulacro della sua essenza attraverso opere-vestiti che rivelano una continua ricerca di materie e materiali, in cui il margine della pittura estende i propri confini abbracciando varie discipline dando vita a installazioni interattive e performative. Fra le principali partecipazioni artistiche si ricorda “Cara Enfanta” a cura di Greta Beccaglia e Marco Palamidessi presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, “Vitamine- tavolette energetiche” a cura di Carlo Palli e Laura Monaldi presso il MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto e Museo Novecento di Firenze, “Looking for Monnalisa” a cura di Valerio Dehò presso Castello Visconteo e Palazzo Broletto di Pavia, “Mondi Possibili” a cura di Marco Botti presso Palazzo Datini di Prato,  “Nelle Rapide”, Laboratorio 13 – Spazio d’Arte, Firenze, a cura di Rosanna Tempestini Frizzi, “L’orma che vedi è la mia”, Rosy Boa, Arezzo, a cura di Matilde Puleo, “100X100 Piccolo Formato”, Sincresis, Empoli (FI), a cura di Alessandra Scappini e Spela Zidar; fra i numerosi Premi si ricorda la selezione Premio Combat e Premio Cairo Arte nel 2015, la Residenza Situ Festival #3, Il Premio Limen 2014 e il Premio Casorati nel 2008. Vince concorsi letterari e nel 2021 pubblica con Polistampa la sua prima silloge poetica “Il profumo del Giglio”. Elisa Zadi si diploma come Maestro d’Arte e successivamente ottiene con il massimo dei voti la Maturità d’Arte Applicata in Moda e Costume Teatrale presso l’Istituto Statale d’Arte di Arezzo. Lo stesso anno si iscrive alla Facoltà di Lettere che lascia due anni dopo per iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove si diploma con lode in Pittura; dal 2007 al 2009 lavora nella stessa cattedra come “Assistente Tecnico di Laboratorio”. Nel 2009 si abilita all’insegnamento delle Discipline Grafiche e Pittoriche tenendo attualmente la cattedra presso il Liceo Artistico Porta Romana di Firenze. Nel 2010 ottiene con lode il Master di II° livello in “Architettura e Arti Sacre” presso l’Università Europea di Roma. Dal 2013 viene segnalata fra gli artisti emergenti nel Catalogo dell’Arte Moderna edito da Mondadori. Dal 2018 collabora con l’Università UEL di Firenze. Attualmente vive e lavora a Firenze.

Spazio Zero – arte contemporanea

Per volontà di Edi Pagliai e Luigi Petracchi nel settembre 2020 nasce un nuovo luogo espositivo dedicato alla promozione delle arti contemporanee e alla ricerca estetica. “Spazio Zero | arte contemporanea” vuole essere un punto di partenza per una revisione delle modalità di pensare e organizzare uno spazio culturale che sia aperto alle forme della cultura, ed alle infinite possibilità della multidisciplinarietà. “Zero” come ripartenza ma anche come rinascita e riscoperta, nonché come esordio da un «grado zero» teso alla crescita e alla valorizzazione dell’attuale e del futuro patrimonio artistico-culturale.

“Zero” come punto focale, «ground zero», dal quale produrre e generare idee.

“Zero” infine come valore aggiunto e da aggiungere di volta in volta al presente.

Lo Spazio Zero – arte contemporanea di Casalguidi, che fino a Giugno ospiterà la mostra “Hypokrisie” di Luigi Petracchi e Gustavo Maestre, promuove un ciclo di seminari a carattere musicale, in collaborazione con le Associazioni di Promozione Sociale Centro Studi Athena e Hiperuranios e Ark Light – Architettura e Ricerca.

I seminari si terranno nei primi quattro Mercoledì di Maggio, col seguente programma:

  • Mercoledì 3 Maggio – Gli Stati Uniti contro Billie Holiday
  • Mercoledì 10 Maggio – I nostri anni ‘80 con Clive Griffiths di VideoMusic
  • Mercoledì 17 Maggio – La musica della Terra del Fuoco e del Ghiaccio
  • Mercoledì 24 Maggio – Il lato oscuro della Luna – 50 anni di Dark Side Of The Moon

L’evento è patrocinato dall’Assessorato alla Cultura di Serravalle Pistoiese. I seminari inizieranno alle ore 21, con ingresso libero.

Nel primo seminario verrà ricostruita la travagliata storia di Billie Holiday, per molti la più grande voce di tutti i tempi. Un’artista maledetta e perseguitata, le cui vicende sono state di recente riprese nella pellicola di Lee Daniels. Un racconto intenso e doloroso, attraverso le canzoni, i testi, i guai giudiziari, le dipendenze e le turbolenti relazioni.

Il secondo appuntamento vedrà protagonista il carismatico personaggio televisivo, che di recente ha scritto il libro “I nostri anni ‘80”, edito da Eclettica. Un viaggio per rivivere un periodo della nostra storia senza rimpianti, ma ricordando che erano anni felici. Perché c’era ancora la lira e tutte volevano sposare Simon Le Bon. E perché furono gli anni di Videomusic.

Il terzo seminario sarà incentrato sull’Islanda, uno dei luoghi più remoti della Terra e una delle scene musicali più vive in assoluto. La serata sarà l’occasione per analizzare il continuo contrasto tra il potere della Natura e la straordinaria comunità che si è sviluppata attorno a Björk e Sigur Rós.

L’ultimo incontro è dedicato ai 50 anni di ‘Dark Side Of The Moon’, il capolavoro assoluto dei Pink Floyd. L’occasione per scoprire i segreti e gli aneddoti che si celano dietro alla creazione dell’album, ma soprattutto di analizzare il contesto artistico, spirituale, politico e sociale nel quale il gruppo inglese si è mosso al fine di produrre un’opera che andasse oltre la musica.

Spazio Zero – arte contemporanea Luigi Petracchi
Via Forra di Castelnuovo, 30
Loc. Casalguidi
51034 – Serravalle Pistoiese (PT)

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Uomo & Natura  

21 marzo 2023 ore 21,00

Installazione site-specific con performance musicali e dibattito presso Spazio Zero – arte contemporanea nell’ambito dell’esposizione curata da Laura Monaldi Hypokrisie di Gustavo Maestre e Luigi Petracchi.

L’installazione composta essenzialmente da piante fornite dall’azienda Vannucci Piante di Pistoia ricopre un’ampia parte dello spazio a terra ed una parte dello spazio aereo.

Performance musicali in relazione con l’evento

di Valentino Cappellini violinista, compositore ed esecutore

di Filippo Grassi sassofonista, compositore ed esecutore.

Dibattito condotto da Andrea Massaini, Marketing Manager dell’azienda Vannucci Piante con Prof. Francesco Ferrini scrittore, studioso e docente all’Università di Firenze nonché Presidente del Distretto vivaistico di Pistoia, Luca Magazzini Presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani, la curatrice Laura Monaldi, critico letterario e d’arte contemporanea e l’ideatore del progetto Luigi Petracchi.

La natura ha bisogno del nostro aiuto; abbiamo quasi distrutto la capacità di auto-rinnovamento della natura e in molti casi, il ripristino dell’ecosistema richiede l’intervento intenzionale dell’essere umano che dovrebbe considerare la Terra come “una casa” non solo a livello intellettuale ma proprio viscerale, creando un nuovo modo di vivere e pensare.

Dobbiamo abbattere i pregiudizi cognitivi innati, correlati all’apatia; a nulla serve ignorare la questione.

La prima sfida è prenderne consapevolezza e cambiare mentalità; provare a cambiare mantenendo la stessa mentalità che ci ha guidati fino a un determinato momento, non porterà grandi risultati; è arrivato il momento di ampliare la nostra auto-comprensione, per capire meglio i nostri rapporti con gli altri e il rapporto con i sistemi naturali che ci permettono di vivere sulla Terra.      

La mostra Hypokrisie di Gustavo Maestre e Luigi Petracchi curata da Laura Monaldi vuole richiamare l’attenzione su alcune criticità che l’umanità nella sua quasi totalità sta attraversando e di come sia difficile per il singolo individuo narcotizzato ed ovattato dentro un’assenza di personalità, liberarsi da schemi mentali degenerativi ed innescare un processo rigenerativo autoconsapevole.

A differenza dell’essere umano che stenta a divenire paladino della natura, la natura come un balsamo dal potentissimo potere terapeutico è da sempre paladina dell’essere umano, lo nutre, lo ripara, lo protegge e analogicamente lo istruisce nell’anima.

Il 21 marzo inizio della Primavera, data più simbolica che reale (nel 2023 l’equinozio di primavera si svolgerà lunedì 20 marzo con il sole che si troverà perpendicolare all’Equatore alle ore 21.24) è un buon momento per una riflessione collettiva che possa mettere in luce la correlazione fra l’Uomo e la Natura, comprenderne l’interdipendenza nei suoi vari aspetti, provare a dare risposte fattuali, concrete, sia immediate che a lungo termine, con una complicità ecosistemica sempre maggiore al fine di porre rimedio alla grave crisi ecologica che stiamo affrontando e riconnettersi con una delle parti più belle del creato.